Quando è importante chiedere aiuto

Quando è importante chiedere aiuto

Quando il dolore per la scomparsa di una persona cara irrompe nella famiglia, è assolutamente normale che, per diverso tempo, permanga la sofferenza e la fatica di andare avanti. È altrettanto naturale che il comportamento dei bambini e dei ragazzi possa cambiare e sia necessario sostenerli e seguirli con continuità. Non è sempre facile comprendere quali emozioni, sentimenti, riflessioni, pensieri, preoccupazioni attraversino i più giovani, ma se viene loro offerto un ambiente sicuro in cui si sentono protetti, capiti e ascoltati, questa è già una efficace forma di sostegno. È importante ricordare loro che con l’aiuto e l’affetto di tutti le difficoltà potranno essere superate. Tuttavia, se nel tempo le loro difficoltà si aggravano e/o subentrano comportamenti scarsamente adattivi, è bene ricorrere all’aiuto di professionisti. Ai più piccoli deve essere detto chiaramente che non è possibile raggiungere chi è morto, fornendo una descrizione di cosa vuol dire morire e, al tempo stesso, riconoscendo le loro emozioni e la loro sofferenza per la perdita della persona amata, aiutandoli a capire che la persona che hanno perso vorrebbe sapere che vivono pienamente la loro vita. Allo stesso modo, per quanto riguarda i più grandi, si deve vigilare e intervenire di fronte a eventuali comportamenti distruttivi, come l’abuso di sostanze (alcol, droghe) e la tendenza a compiere gesti spericolati ed eclatanti. Se si sentono ignorati o il loro dolore viene minimizzato, i ragazzi potrebbero compiere gesti ancora più gravi per ricevere l’attenzione e l’aiuto di cui hanno bisogno. In questi casi sarà importante proporre un sostegno da parte di un professionista esperto che sostenga l’adolescente e la sua famiglia. Una morte improvvisa, specie se avvenuta in circostanze drammatiche, può determinare, per il trauma subito, maggiori difficoltà di adattamento, e quindi di elaborazione, specie nei casi in cui questi ne sono stati testimoni. Anche in questi casi se la sofferenza emotiva permane nel tempo, inficiando la qualità della vita stessa, può essere necessario rivolgersi a professionisti esperti e farsi sostenere da loro. Non bisogna vergognarsi o pensare che essere molto in difficoltà sia una manifestazione di debolezza oppure di comportamenti patologici. I modi a cui reagiamo a una perdita possono essere molteplici e dipende anche dalla sensibilità di ognuno, dalla propria storia personale, e dai sostegni che abbiamo intorno. Rivolgersi a uno specialista, oppure chiedere sostegno alle persone che si hanno intorno significa saper riconoscere sia le proprie difficoltà sia il desiderio di stare meglio. Di seguito alcune delle manifestazioni che, se perdurano nel tempo, possono allertarvi e indicare che bambini e adolescenti hanno forse bisogno di uno psicologo/a in:

  • MANIFESTAZIONI PSICOSOMATICHE se presentano insonnia, inappetenza, balbuzie, disturbi della pelle, il riaffiorare di immagini del trauma (flashback), incubi notturni o sogni molto inquietanti o il peggioramento di sintomi già presenti, come asma, cefalee. I bambini più piccoli possono manifestare comportamenti regressivi come succhiarsi il pollice, enuresi, encopresi, paura del buio, non volere stare o non voler dormire da soli;
  • CAMBIAMENTO SIGNIFICATIVO NELLO STATO DI SALUTE se improvvisamente bambini o adolescenti, che erano in buona salute, si ammalano spesso, le loro malattie potrebbero essere una risposta allo stress emozionale;
  • CAMBIAMENTI PSICOLOGICI PROLUNGATI se presentano comportamenti abulici, passivi, isolamento e ripiegamento su sé stessi, o iperattività con irrequietezza, rabbia, aggressività, o manifestazioni prolungate di pianto, disperazione, ansia;
  • ALLONTANAMENTO MARCATO DAL GRUPPO DEI COETANEI se, nel tempo, non interagiscono più con gli amici come facevano prima della morte della persona cara, ad esempio evitando di andare a giocare, rifiutandosi di telefonare, di uscire, preferendo rimanere a casa da soli;
  • SCARSA O ASSENTE REAZIONE ALLA PERDITA se non mostrano alcuna o una molto scarsa reazione alla morte del familiare, come se nulla fosse successo, è probabile che stiano usando una quantità eccessiva di energia per negare, evitare di rimanere in contatto con le proprie emozioni;
  • CAMBIAMENTO EVIDENTE NEL RENDIMENTO SCOLASTICO E IMPORTANTI DIFFICOLTÀ NELLO STUDIO è naturale che in seguito ad una perdita il rendimento scolastico ne risenta e che risulti maggiormente discontinuo. Ma se il “peggioramento” (nella partecipazione, nell’attenzione, nello svolgere i compiti) risulta prolungato e significativo, è importante intervenire.
  • PENSIERI DI SUICIDIO se il bambino dice che non vuole più vivere o che desidera morire per raggiungere chi ha perso, oppure se l’adolescente pensa che la vita non abbia più senso e dice che non vuole più vivere, è sempre necessario prendere le loro parole seriamente. Anche se questi pensieri non comportano una reale intenzione di farsi del male o di suicidarsi, sono certamente una seria affermazione di forte dolore ed esprimono un bisogno di maggiore attenzione e sostegno.